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L’orientamento, ruolo chiave nelle politiche europee sull’istruzione e la formazione attivate fin dal 2000 in seguito alla strategia di Lisbona, è definito come un “processo continuo che mette in grado i cittadini di ogni età, nell'arco della vita, di identificare le proprie capacità, le proprie competenze e i propri interessi, prendere decisioni in materia di istruzione, formazione e occupazione, nonché gestire i propri percorsi personali”. Il processo di orientamento è, dunque, parte integrante del percorso educativo, a partire dalla scuola dell’infanzia.

I PCTO, obbligatori per tutti gli studenti dell'ultimo triennio delle scuole secondarie di secondo grado, hanno l'obiettivo di sviluppare le competenze trasversali (*). Essi contribuiscono ad esaltare la valenza formativa dell’orientamento in itinere, laddove pongono gli studenti nella condizione di maturare un atteggiamento di graduale e sempre maggiore consapevolezza delle proprie vocazioni, in funzione del contesto di riferimento e della realizzazione del proprio progetto personale e sociale, in una logica centrata sull’auto-orientamento.

(*) Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare; competenza in materia di cittadinanza; competenza imprenditoriale; competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.

Con riferimento ai PCTO, a seconda degli indirizzi di studio, dei bisogni formativi dell’utenza e delle caratteristiche del contesto socio-economico di riferimento, le scelte progettuali delle istituzioni scolastiche autonome potranno essere diverse. Inoltre in relazione al tipo di percorso scolastico le attività di PCTO (ex Alternanza Scuola Lavoro) prevedono il raggiungimento di un numero minimo di ore: 90 per i licei, 150 ore per gli Istituti Tecnici, 210 ore per quelli Professionali.

I PCTO per essere efficaci richiedono un’accurata attività di progettazione, gestione e valutazione da impostare in maniera flessibile e resa funzionale ai seguenti fattori: 

  • - contesto territoriale in cui si colloca l’Istituto;
  • - scelte generali della scuola (presenti nel PTOF), in particolare alle priorità relative alle competenze trasversali da promuovere e in continuo raccordo con le azioni di orientamento;
  • - diversa natura e tipologia degli indirizzi di studio (licei, istituti tecnici e istituti professionali) data anche la varietà del monte ore minimo (come indicato sopra) e la possibilità di attuare i percorsi con modalità differenti ed integrate.

I PCTO possono prevedere una pluralità di tipologie di collaborazione con:

  • - enti pubblici e privati, anche del terzo settore;
  • - con il mondo del lavoro: incontro con esperti, visite aziendali, ricerca sul campo, simulazione di impresa, project work in e con l’impresa;
  • - tirocini, progetti di imprenditorialità, in contesti organizzativi diversi, anche in filiera o all’estero, in un processo graduale articolato in varie fasi;
  • - soggetti operanti nel Terzo Settore, quali enti, associazioni e organizzazioni di volontariato.

Per garantire la coerenza della progettazione dei PCTO, a cura dei singoli Consigli di Classe, con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, è indispensabile il contributo preliminare dei Dipartimenti disciplinari.

Nella fase di verifica del raggiungimento dei traguardi formativi relativi ai PCTO, è necessario conciliare la dinamica di apprendimento legata ai percorsi in esame, che porta all’acquisizione di competenze comuni a più insegnamenti, con la normativa sulla valutazione dettata dal D.P.R. 122/2009, che prevede l’espressione di un voto numerico sul profitto raggiunto nei singoli insegnamenti. In sede di scrutinio, quindi, ciascun docente, nell’esprimere la valutazione relativa ai traguardi formativi raggiunti dagli studenti, tiene conto anche del livello di possesso delle competenze - promosse attraverso i PCTO e ricollegate alla propria disciplina di insegnamento in fase di programmazione individuale - osservato durante la realizzazione dei percorsi, formulando una proposta di voto di profitto e fornendo elementi per l’espressione collegiale del voto di comportamento.

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