Proseguono gli appuntamenti de I pomeriggi della Biblioteca Vespucci-Colombo. Il 28 aprile si parlerà di design e di sperimentazioni formali. Alle ore 18.00, infatti, presso l’Aula Magna dell’Istituto in Via Chiarini 1, si svolgerà un incontro con Domenico Pastore, autore del volume: Dalla superficie al volume. Una lettura grafica dei Solidi di Cesare Leonardi. Ne discuterà insieme a Francesca Cordì e Michael Rotondi, docenti dell'Istituto.
Domenico Pastore è architetto (PhD in Rappresentazione dell’Architettura e dell’Ambiente) e docente di Disegno dell’Architettura e Disegno del Prodotto Industriale presso il Politecnico di Bari. Ha collaborato con diverse università italiane ed estere, come la Polis University di Tirana e la Pontificia Università Catolica del Perù. Pastore ha realizzato dei disegni che sono stati esposti in diverse mostre collettive nazionali e internazionali. Si occupa principalmente di tematiche riguardanti la rappresentazione architettonica e di processi interpretativi dell’architettura disegnata e realizzata.
Il testo al centro dell'incontro di venerdì analizza l’opera di design attraverso i Solidi elaborati da Cesare Leonardi all’inizio degli anni ’80, una sperimentazione formale che non ha precedenti nel panorama del design italiano. Il progetto di Leonardi è incentrato sul riutilizzo dei pannelli in multistrato di legno, impiegato per le casseforme delle strutture in cemento armato, come unico materiale per la realizzazione di una varietà di oggetti di uso domestico. Sebbene vi si possa riconoscere in questo progetto un antesignano dei processi attuali di re-cycle e self made, è necessario rileggere questa esperienza progettuale come una ricerca artistica sulla forma-oggetto mediante l’uso del disegno. I tracciamenti eseguiti da Cesare Leonardi sulle tavole di legno multistrato assomigliano a quadri astratti che si trasformano in sculture mobili quando la materia si stacca dalla superficie e mediante il movimento viene riorganizzata nello spazio tridimensionale.
L’opera del design attraverso Cesare Leonardi – afferma Pastore – assume una dimensione anche politica, partendo da un presupposto: la bellezza deve essere accessibile a tutti. Cesare Leonardi rinuncia ad una carriera illustre in favore di una visione del design democratico”.